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MENO TASSE E PIU’ RISPARMIO CON LA PREVIDENZA COMPLEMENTARE

Pensione complementare

Sempre più italiani stanno valutando l’iscrizione ad una forma di previdenza complementare, oltre a quella obbligatoria, per integrare la propria pensione ed ottenere delle agevolazioni fiscali. Sono più di 6,5 milioni le persone in Italia che già possiedono un Piano Integrativo Pensionistico. La ragione principale per cui si preferisce affiancare alla previdenza obbligatoria quella complementare risiede nel fatto che, a partire dagli anni ’90, il nostro sistema pensionistico è stato profondamente modificato, comportando una riduzione sempre maggiore della pensione maturata in relazione all’ultima retribuzione percepita. In particolare, l’attuale sistema pensionistico obbligatorio ha subito le seguenti modifiche:

  • sono state innalzate sia l’età richiesta per andare in pensione sia l’anzianità contributiva minima;
  • l’importo della pensione viene collegato prevalentemente all’ammontare dei contributi effettivamente versati durante tutta la vita lavorativa e non più alle ultime retribuzioni percepite (solitamente d’importo molto più elevato).

Aderire ad una forma di previdenza complementare significa accantonare regolarmente una parte dei risparmi durante la propria vita lavorativa per ottenere una pensione che si aggiunge a quella corrisposta dalla previdenza obbligatoria. La previdenza complementare rappresenta quindi un’opportunità di risparmio a cui lo Stato riconosce agevolazioni fiscali molto rilevanti. L’agevolazione vale anche nel caso in cui vengano effettuati versamenti a favore di familiari fiscalmente a carico. Ecco quali sono i vantaggi fiscali: Iscrivendosi alla previdenza complementare si beneficia di una tassazione favorevole, che riguarda:

  • la contribuzione: si può dedurre dal reddito complessivo i contributi versati fino al limite di 5.164,57 euro all’anno. L’agevolazione si traduce quindi nella diminuzione dell’imposta da versare allo Stato in base al reddito (Irpef);
  • i rendimenti: sono tassati con un’aliquota nettamente più favorevole rispetto ad altre Forme di Investimento e che tiene conto della ripartizione tra gli investimenti in Titoli di Stato e quello in Azioni e/o altri Strumenti Finanziari ;
  • l’erogazione della pensione complementare: la tassazione è particolarmente favorevole. L’aliquota si riduce al crescere degli anni di partecipazione alla previdenza complementare. Ad esempio con almeno 35 anni di partecipazione l’aliquota scende addirittura al 9 per cento.

Questo “salvadanaio” pensionistico, che soprattutto ai giovani sembra molto distante nell’utilizzo, può però essere “aperto” in particolari situazioni di necessità, quali acquisto della casa, matrimonio (anche dei propri figli), motivi di salute di particolare rilevanza.

Chi può aderire

La partecipazione alla previdenza complementare è una scelta libera e volontaria ed è destinata in particolare al mondo del lavoro.

  • lavoratore dipendente;
  • lavoratore autonomo o libero professionista;

Marzia T.

da | Feb 23, 2021 | Previdenza, Risparmio

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